Dwars Door Vlaanderen 2018, ottima prova di Valverde: “Posso essere soddisfatto. Per il Fiandre devo pensarci”
Alejandro Valverde ancora una volta tra i migliori. Certo, per uno abituato a vincere l’undicesimo posto odierno non è certo un risultato prestigioso, ma la Dwars Door Vlaanderen 2018 era la sua terza corsa in assoluto sul pavé, la prima volta in cui correva con l’intenzione di fare risultato. Il murciano si è fatto sempre trovare pronto, correndo con attenzione, sempre nelle prime parti del gruppo nei momenti decisivi, anche senza una Movistar che potesse assisterlo. Non pago di seguire i migliori, il murciano ha anche provato in alcune circostanze ad attaccare lui in prima persona.
Apparso comunque stanco nel finale, è rimasto nel gruppetto degli inseguitori senza poter fare la differenza neanche in volata, malgrado il suo spunto veloce, finendo così fuori dai primi dieci (si giocava l’ottava piazza allo sprint), ma la sua prova resta chiaramente positiva. In prospettiva Tour de France, indubbiamente, ma forse anche pensando più al presente, con un Giro delle Fiandre ormai imminente al quale non ha escluso di partecipare.
Intrizzito dal freddo, forse anche un po’ deluso dal non aver potuto essere pienamente protagonista come è solito essere, l’Embatido è stato di poche parole dopo il traguardo. “Posso essere soddisfatto – ha rapidamente commentato – Questo è comunque un risultato che mi rende felice. Per il Fiandre ora vediamo, devo pensarci“. Ovviamente, un buona prestazione oggi, per quanto decisamente inusuale (nella storia non succede dal 1948 che un corridore che ha precentemente vinto un GT entri poi nei dieci di questa corsa), non garantisce il risultato anche alla Ronde.
Oggi mancavano alcuni grandi protagonisti, come ad esempio Peter Sagan, così come il chilometraggio è molto diverso (180 oggi, 264,7 domenica). Anche il percorso al Fiandre è chiaramente più duro, con più muri da afforntare e più pavé. Insomma, se le premesse ci sono, non bisogna dare per scontato che Valverde possa anche solo ripetersi il giorno di Pasqua. In ogni caso, non sarebbe una brutta figura, ma un corridore come lui, abituato a vincere e correre per fare risultato, non vorrà certo sfigurare. Senza dimenticare che lo sforzo a cui dovrebbe sottoporsi rischierebbe poi di pagarlo nelle settimane successive, quando arrivano le Classiche delle Ardenne.
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